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La sua collezione Ad Modum Bosniesem Roma, 14.07.2004. - Nell'ambito della settimana AltaModaAltaRoma Aida Korman, stilista di origini bosniache, ha presentato nel Tempio di Adriano il 13 luglio la sua collezione Ad Modum Bosniesem. Negli atti della Repubblica Veneziana verso la fine del Trecento si parlo di un modo di vestire detto alla bosnese o Ad Modum Bosniesem. Una delle protagoniste piu straordinarie di questo modo di vestire fu la regina bosniaca Katarina che nel 1463 venne a vivere a Roma fino alla sua morte nel 1478. Fu seppellita nella basilica di Santa Maria d'Ara Coeli dove ancora oggi si trova il suo ritratto in marmo in grandezza naturale. Le atmosfere del tempo di Katarina sono state rievocate nel Tempio di Adriano con le tradizionali musiche bosniache (sevdalinke), i tappeti bosniaci in sostituzione della passerella e un benvenuto oferto agli ospiti con dolci tipici come baklava e tulumbe addolcite nello sciroppo di zucchero. Un atmosfera di creativita' e di emozioni a rievocare i connubi di culture, di etnie e di confessioni che costituiscono la vera ricchezza della Bosnia Erzegovina. Al ritmo di musiche che si muovevano tra l'invito alla preghiera del muezin musulmano al rap dei piu' moderni autori, le venti variazioni presentate da Aida Korman inneggiavano al percorso della vita - da ortodossa a bogomila a cattolica legata al mondo musulmano - della principessa ragazza Katarina, "la ninfa nera" per via dei suoi lunghi capelli corvini. La regina fu amatissima dal popolo anche nella sua patria dove a tutt'oggi di lei si narrano leggende e storie intriganti. Spesso la vedevano passeggiare nei boschi dove poi si fermava nelle case dei contadini insegnando i loro bambini a scrivere. Nel suo testamento la regina lascio l'intero patrimonio al Vaticano, incluse le vesti sacerdotali ricamate da lei stessa. Oggi, nella parte della Bosnia dove la regina Katarina visse, esiste una tecnica particolare di ricamo che prende il suo nome. I colori della collezione sono naturali: il legno, il chiaro del cotone grezzo, il marrone delle pelli antiche, il nero della pelliccia di pecora. Molta cura dei dettagli con accessori in rame, legno, metalli, con ricami fatti a mano e delle forme - quelle degli ornamenti e dei cappelli, tessuti "bez" larghi 40 cm appositamente fatti sul telaio, un modo di conservare le antiche tradizioni della manualita artigianale. La collezione di Aida Korman e' frutto di una ricerca curatissima, di visite dei luoghi piu' sperduti della Bosnia Erzegovina a recuperare le radici della citta' dei re bosniaci, dei motivi dei tatuaggi femminili bosniaci, delle anziane che legano i capelli con fazzoletti neri modestamente ricamati come l'auspicio di un ritorno della regina. In passerella sfilava come testimonial il campione europeo e nazionale italiano di thai box, Sulejman Bajric, di origini bosniache, apparso sulla scena come un colosso con la maschera in metallo e incisioni floreali. Un movimento da guerriero, da combattente, un richiamo ai gladiatori di Roma. L' idea del multietnicita' compare anche nella scelta delle modelle e dei modelli selezionati da tutto il mondo: tunisine, italiane, bosniache, cinese, rumene, russe o senegalese con arco e freccia. L'intera collezione ripercorre la storia della regina Katarina, una storia comune a ogni donna della Bosnia ed Erzegovina e, nello stesso tempo, un identificazione di ogni donna in una regina. |
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